operatori sanitari: ricerca |
DIPARTIMENTO MISTO DI ONCOLOGIA ED EMATOLOGIA LABORATORIO DI DAGNOSTICA MOLECOLARE RESPONSABILE: Dr. Roberto MARASCA GRUPPO DI LAVORO:
Tipo di esami svolti: La caratterizzazione molecolare delle leucemie e delle patologie linfoproliferative mediante PCR e Southern blot definisce in modo più specifico i diversi sottotipi leucemici dando un significato prognostico migliore e guidando la scelta terapeutica. Nel nostro laboratorio si eseguono le seguenti indagini molecolari: · Riarrangiamenti genici analizzati mediante RT-PCR
· Riarrangiamenti genici analizzati mediante PCR:
· Riarrangiamenti genici analizzati mediante Southern blot: c-MYC BCL6 MLL · Clonalità dei geni delle catene pesanti delle immunoglobuline mediante PCR con primer degenerati e analisi dello stato mutazionale delle immunoglobuline (sequenza) · Clonalità dei geni delle catene leggere cappa e lamda delle immunoglobuline mediante Southern blot · Clonalità del TCR g mediante PCR e clonalità del TCRb mediante Southern blot. · Duplicazioni e mutazioni del gene FLT3 nelle LMA · Mutazioni puntiformi del gene RARa nelle LMA-M3 · PCR quantitativa Real-Time per i trascritti chimerici BCR-ABL · Caratterizzazione dei difetti della coagulazione: fattore V Leiden protrombina Quantità di esami svolti 2002 e 2003 (primi cinque mesi) Nel 2002 sono state eseguite n° 2.776 indagini molecolari. Nei primi 5 mesi del 2003 sono state eseguite n° 1.077 indagini molecolari · Profili di espressione genica nella Leucemia Linfatica Cronica a cellule B (B-LLC) La LLC è un disordine linfoproliferativo caratterizzato dall’accumulo di piccoli linfociti B, monoclonali CD5 positivi. A tutt’oggi, le nostre conoscenze circa la biologia della B-LLC è limitata. Tuttavia, il decorso clinico dei pazienti affetti da tale patologia è molto variabile; molti vivono a lungo senza alcuna terapia, mentre altri muoiono rapidamente nonostante trattamenti aggressivi. E ‘stato dimostrato che le cellule della LLC presentano mutazioni somatiche nella regione variabile delle immunoglobuline in più del 50% dei casi, nonostante abbiano alcune caratteristiche fenotipiche delle cellule naive B1A. In conseguenza a ciò, i pazienti affetti da LLC possono essere divisi in due sottogruppi con diverso comportamento clinico e di sopravvivenza. La tecnologica dei microarray può essere un utile strumento per analizzare il livello di espressione di centinaia di geni contemporaneamente. Recentemente, parecchi studi hanno utilizzato il profilo di espressione genica per classificare molecolarmente o sottoclassificare le neoplasie, inclusa la LLC. L’obbiettivo della nostra ricerca è di analizzare la relazione tra i pattern di espressione genica e le diverse caratteristiche biologiche e cliniche della LLC. Un numero elevato di campioni criopreservati di LLC, già caratterizzati per lo stato mutazionale delle immunoglobuline, sono disponibili per esperimenti di ibridizzazione con microarray e per ulteriori analisi genomiche o proteomiche. Tutte le informazioni cliniche dei pazienti sono già state raccolte. Il nostro scopo è quello di sottoclassificare le LLC, all’interno di un gruppo omogeneo, mediante l’analisi con microarray aumentando il numero dei geni esplorati a 33.000, grazie alla tecnologia HG-U133A Affymetrix chip. Oltre a questo, stiamo valutando l’espressione di geni specifici come ZAP70, differentemente espresso in sottogruppi di LLC, usando tecniche diverse e complementari al fine di ottenere dati di espressione sia a livello trascrizionale che post-trascrizionale. Inoltre, sui nostri campioni eseguiremo l’analisi del gene CD38 sia con metodica citofluorimetrica quantitativa (in collaborazione con la Dr.ssa C. Chiodino), che con la PCR quantitativa Real-Time per determinare l’effettivo valore prognostico di questo marcatore. Per eseguire queste ricerche sono in atto collaborazioni con L’Istituto di Cancerologia dell’Università di Bologna e il Centro di Ricerca e Protezione Ambientale Montedison di Ravenna. · Relazione tra infezione da Helicobacter Pyilori (HP) e Porpora Trombocitopenica Idiopatica (ITP). Recentemente è stata identificata una relazione tra infezione da HP e ITP. In particolare, l’HP è presente nel 40-50% dei casi di ITP e in molti di questi è possibile riscontrare un aumento della conta piastrinica conseguentemente a terapia eradicante l’infezione. La nostra ricerca è volta ad identificare la relazione tra i diversi genotipi batterici (vacA e cagA) e la risposta clinica alla terapia. Più precisamente, il DNA estratto da biopsie gastriche di pazienti affetti da ITP verrà analizzato, mediante PCR, per la presenza e per il genotipo di HP e per la presenza di eventuale riarrangiamento del gene delle catene pesanti delle immunoglobuline. I dati ottenuti saranno poi confrontati con la presenza e l’entità della risposta clinica. Didattica/formazione svolta: Attualmente frequentano il laboratorio per preparare la tesi di Laurea: Federica Gibellini CdL in Scienze Biologiche Rosa M. De Mola CdL in Biotecnologie Laura Schirosi CdL in Biotecnologie Emanuela Di Pierri CdL in Biotecnologie Natali Rossi CdL in Biotecnologie Attività di esercitazione e tutoraggio rivolta a studenti del CdL in: - Medicina e Chirurgia - Biotecnologie - Scienze Biologiche e a studenti delle Scuole Medie Superiori, Liceo Scientifico e Tecnologico di Modena e Sassuolo. Insegnamento Scuola di Specialità in Ematologia: -Tecniche di base di biologia molecolare diagnostica - Genetica molecolare delle Ig e del recettore T - Oncogenesi molecolare dei linfomi -Oncogenesi molecolare delle leucosi acute e croniche: alterazioni genetico molecolari e proteine di fusione Pubblicazioni anni 2000-2003 1. Tonelli S., Vanzanelli O., Sacchi S., Fiorani C., Castelli I., Temperani P., Bonacorsi G. Persistent polyclonal B lymphocytosis: morphological, immunological, cytogenetic and molecular analysis of an Italian case. Leuk Res. 2000, 24: 877-79. 2. Marasca R., Vaccari P., Luppi M., Zucchini P., Castelli I., Barozzi P., Cuoghi A., Torelli G. Immunoglobulin gene mutations and frequent use of VH1-69 and VH4-34 segments in hepatitis C virus-positive and hepatitis C virus-negative nodal marginal zone B-cell lymphoma. Am J Pathol. 2001, 159: 253-61. 3. Marietta M., Bertesi M., Simoni L., Castelli I., Cappi C., Torelli G. Cerebral vein thrombosis and lupus anticoagulant antibodies. Clin Appl Thromb Hemost 2001, 7: 238. 4. Marietta M., Castelli I., Piccinini F., Neri I., Bertesi M., Facchinetti F., Torelli G. The PFA-100 system for the assessment of platelet function in normotensive and hypertensive pregnancies. Clin Lab Haematol 2001, 23: 131-34. 5. Galimberti S., Marasca R., Caracciolo F., Fazzi R., Papineschi F., Benedetti E., Guerrini F., Morabito F., Oliva E., Di Renzo N., Federico M, Petrini M., Torelli G. for GISL. The role of molecular monitorino in autotransplantation for non-Hodgkin’s lymphoma. Bone Marrow Transplantation 2002, 29: 581-587. 6. Zucchini P., Zaffe D., Botti P., Grande A., Cavani F., Cadossi M., Ferrari S., Cadossi R., Fini M., Canè V. In vivo effects of low-frequency low energy pulsing electromagnetic fields (PEMFs)on gene expression during the inflammation phase of bone repair. Electromagnetic Biology and Medicine, 2002, 21: 197-208. 7. Crescenzi B., Sacchi S., Marasca R., Temperani P., La Starza R., Matteucci C., Bonacorsi G., Romoli S., Martelli MF, Mecucci C, and Emilia G. Distinct genomic events in the myeloid and lymphoid lineages in simultaneous presentation of chronic myeloid leukemia and B-chronic lymhocytic leukemia. Leukemia 2002, 16: 955-956. 8. Marietta M., Bertesi M., Simoni L., Pozzi S., Castelli I., Cappi C., Torelli G. A simple and safe normogram for the management of oral anticoagulation prior to minor surgery. Clin Lab Haematol 2003, 25: 127-130. Fonti di finanziamenti: AIRC Fondi ex 60% Modena, 30.05.03 |